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  • Immagine del redattoreGabriele Magagnini

CAPORALATO A RECANATI? CHE PROVE HA IL SINDACO?

LA NOTA STAMPA DI BENITO MARIANI, SEGRETARIO CITTADINO DELLA LEGA SALVINI PREMIER

"Recanati è conosciuta in tutto il mondo anche per l'imprenditoria e l'artigianato d'eccellenza. Ma ora grazie al sindaco Antonio Bravi è salita alla ribalta della cronaca nazionale per il fenomeno del “caporalato agricolo”!! Lunedì 3 luglio 2023 la Trasmissione “Report” di RAI3 ha mandato in onda l'inchiesta giornalistica ”Risorse senza controllo”, cercando di fare chiarezza sui 200 milioni di euro stanziati dal PNRR per interventi speciali per la coesione sociale e volti al miglioramento delle condizioni di alloggio, alla chiusura di ghetti, baraccopoli e campi dove sono aggregati e sfruttati immigrati come braccianti agricoli stagionali. Dall'inchiesta giornalistica emerge come il Ministero sia intervenuto con controlli puntuali e capillari, visto il grosso finanziamento, affinché si eviti di cogliere questa opportunità per finalità diversamente legate alle vittime del caporalato agricolo, agrimafie e reati di tratta. Il servizio di Report si è interessato anche del progetto del Comune di Porto Recanati, che ha ottenuto 8 milioni di euro di finanziamento per la lotta al caporalato agricolo, portando pure il nostro Comune alla ribalta della cronaca nazionale. Il lavoro irregolare in agricoltura, cui è associato il caporalato, ha registrato una crescita soprattutto nelle zone del Mezzogiorno. La legge 29 ottobre 2016 n. 199 recante “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo” ha introdotto norme per garantire una maggiore efficacia all'azione di prevenzione e contrasto, prevedendo la repressione penale del caporalato e la tutela delle vittime e dei lavoratori agricoli. Va detto che sindaco e giunta di Porto Recanati hanno realizzato un progetto di lotta al caporalato agricolo che sarebbe presente nelle campagne della vallata del fiume Potenza, al quale hanno subito aderito anche i sindaci dei Comuni di Recanati e Montelupone. Progetto che è stato approvato e finanziato con un contributo complessivo di circa 8 milioni di euro di fondi PNRR, il più alto finanziamento di quelli erogati in tutta Italia ai singoli Comuni. Ma in questi comuni quante segnalazioni e denunce di questo fenomeno sono state presentate alle autorità competenti in questi anni? Su questo importante progetto, l'opposizione di cdx portorecanatese già molti mesi prima del servizio di “Report”, aveva chiesto informazioni e chiarimenti al sindaco Michelini, ma senza ottenere né risposte né dati chiari. Ed ecco che il sindaco di Recanati non ha esitato un istante a aderire e, addirittura, dopo il servizio di “Report”, dichiara: “il fenomeno del caporalato agricolo esiste eccome nelle nostre campagne...” e ancora “ Certo, qui il fenomeno del caporalato agricolo non è esteso come in Campania e Puglia, ma è comunque presente. Basta ricordarsi di una operazione dei carabinieri, nel 2018, a San Firmano, quando furono denunciati i titolari di un’azienda agricola. E quasi tutti i braccianti abitano in casolari di campagna, nei quali secondo l’ufficio anagrafe dovrebbero dimorare poche persone, però in realtà si vede a occhio un flusso ben maggiore. I braccianti non saranno in centinaia, tuttavia potrebbero aumentare visto che arrivano a rotazione in città, nell’arco di pochi mesi...”. Dichiarazioni veramente forti e preoccupanti, se supportate da situazioni vere con elementi oggettivi e prove reali! È sicuro di quello che ha detto signor sindaco? Proprio per questo motivo abbiamo voluto portare l'argomento in Consiglio comunale tramite interrogazione specifica, che verrà discussa il prossimo lunedì 31 luglio. Vogliamo conoscere quante segnalazioni/denunce il sindaco ha presentato alle autorità competenti in questi anni e di conseguenza, quindi, conoscere gli elementi oggettivi, reali e denunciati che hanno convinto il sindaco Bravi a aderire a tale progetto. Chiediamo inoltre: cosa è stato fatto finora per combattere questo fenomeno in città, se presente? E degli 8 milioni di euro quanti ne arriveranno a Recanati e per cosa? Al contempo se tali fondi non dovessero arrivare, cosa farebbe comunque l'amministrazione Bravi per combattere il “caporalato recanatese”? Le affermazioni del sindaco, se non confermate dai fatti, diffamano gratuitamente tutti i proprietari di terreni e tutti gli imprenditori agricoli recanatesi, gettando comunque ombre pesanti sui recanatesi e con effetti deleteri per la nostra città! E le associazioni sindacali e di categoria molto radicate in città cosa ne pensano? Silenzio totale..."


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