Gabriele Magagnini
"IL NO DISPERATO" DI MARIO ELISEI
Il salone del libro di Torino ha smontato le tende ed anche quest’anno, pur tra le molte polemiche che comunque fanno pubblicità, il successo è stato grande. All’interno del variegato circo del libro un posto di rilievo lo ha avuto le Marche, Regione ospite con eventi di assoluto rilievo. Molti gli scrittori invitati, conferenze informative molto interessanti, funzionari regionali all’altezza dell’evento e personaggi emergenti di assoluto rilievo. Domenica pomeriggio ha fatto la sua comparsa nello stand della regione il critico Vittorio Sgarbi che ha dato una lettura delle colline e dei paesi delle Marche particolarmente pregnante: “le Marche sono in ogni luogo del territorio perché in ogni luogo ci sono tutte le Marche”. Prima che arrivasse Sgarbi e nell’attesa si era parlato di Giacomo Leopardi in modo del tutto innovativo. Invitato a presentare il suo libro Il no disperato, edito da Liberilibri lo studioso leopardiano Mario Elisei, recanatese, incalzato dalla domande della giornalista televisiva di Class NBC Irene Elisei, sua figlia, che non gli ha fatto sconti, ha catturato l’attenzione di un vasto pubblico, come nelle grandi occasioni. In 20 minuti, il tempo del suo intervento, tutto l’interesse dei presenti, in silenzio e pieni di curiosità, è stato catalizzato dalla sua persona. Chi passava di lì, si fermava. Un Leopardi nuovo, amico anche dell’uomo comune, dalla casalinga, all’idraulico. Uno stile alla Benigni con Dante, uno modo di comunicare nuovo e di recitare le poesie con passione. Qualche minuto prima anche gli Avengers dello stand accanto, guidati da Elisei che ne scandiva il passo poetico, recitavano in coro L’infinito.

