Gabriele Magagnini
INTERVISTA AL NEO ASSESSORE PAOLA NICOLINI
Assessore, a sorpresa la nomina in Giunta con l'avvento di Bravi, ci sperava?
Sperare non è il verbo giusto, a dir la verità non ci pensavo proprio! L’avventura con la lista Recanati Insieme è iniziata durante i primi mesi dell’anno e la collaborazione è avvenuta grazie a un incontro fortuito tra amici, in cui si discuteva di politica e della città. In quell’incontro, salutandoci, avevo detto che se serviva qualcosa mi mettevo a disposizione per dare un contributo con le mie competenze. Poco tempo dopo sono stata invitata a una riunione del gruppo, che riprendeva un lavoro più fitto di impegni in vista della campagna elettorale e della candidatura a Sindaco di uno dei suoi componenti, Antonio Bravi. Da subito ho avuto l’impressione di trovarmi tra persone appassionate di politica, disposte ad ascoltare, a discutere con serietà e con estrema attenzione a tutti i dettagli delle idee e dei progetti che via via venivano condivisi. Ho avuto la sensazione gradevole di poter portare nel gruppo alcune proposte e di vederle anche crescere grazie al contributo degli altri.
Al momento in cui era necessario scrivere il programma della coalizione, Antonio Bravi si è rivolto a me, rivelandomi solo successivamente che il compito era piuttosto complesso. In effetti sono state settimane concitate: mi arrivavano suggerimenti e richieste di integrare il testo in molte forme, tra messaggi, fogli scritti a mano, email e foto, a tutte le ore del giorno… e della notte. È stato un programma scritto in modo corale e collaborativo, perché nel frattempo andavano avanti gli incontri con i cittadini e le cittadine nei diversi quartieri, e volevamo far sì che le problematiche rappresentate confluissero nella proposta di governo, con attenzione a inserire quanto si riteneva realisticamente possibile realizzare.
Credo che anche da questa “prova” sia nata poi la richiesta di entrare in giunta da parte del Sindaco appena eletto, proposta discussa e sostenuta da tutta la lista, che approfitto per ringraziare della fiducia.
Le ultime due amministrazioni hanno portato avanti tanti progetti anche nel sociale, si riuscirà a tenere questo ritmo?
L’assessora Tania Paoltroni ha lavorato con molta attenzione e scrupolo, lasciando un’eredità di azioni che è mia intenzione consolidare e, se possibile, ampliare. Gli uffici sono molto collaborativi e ho trovato da parte di tutti i dipendenti l’espressione di passione e di serietà coniugate insieme. Come sempre, da un po’ di tempo a questa parte, la crisi investe soprattutto gli enti pubblici, che subiscono tagli continui rispetto ai finanziamenti assicurati dai canali governativi. L’impegno che stiamo mettendo è a garantire i servizi finora offerti, probabilmente con qualche bilanciamento, e soprattutto ad attivarci per trovare ulteriori fonti di sostegno economico, partecipando a bandi pubblici e provvedendo a formulare progetti che potranno essere finanziati anche da parte di privati.
In una Recanati che invecchia, come intende muoversi per migliorare le condizioni degli anziani?
Il tema delle persone anziane mi è particolarmente a cuore, così come quello della qualità della vita nei primi anni dopo la nascita. Abbiamo già preso contatti con l’Associazione Alzheimer Uniti Italia e con la presidente, la maceratese Manuela Berardinelli. Il Comune di Macerata ha infatti firmato da pochi giorni un protocollo che intende fare della città un luogo vivibile anche per le persone con demenza, perché sempre più ci si rende conto che alcuni limiti che l’invecchiamento comporta, come nella mobilità, nella memoria, nelle autonomie della vita quotidiana, sono superabili in tutto o in parte se l’ambiente in cui la persona vive si trasforma così da venire incontro alle sue esigenze. Si tratta di azioni semplici, che passano attraverso la formazione a una cultura della cura che viene proposta ai commercianti, agli autisti dei mezzi pubblici, ai gestori di sportelli, al personale dei supermercati, e così via. In quest’ambito desideriamo coinvolgere attivamente anche le associazioni di volontariato e tutti quanti i recanatesi che, anche a titolo personale, desiderino dedicare qualche ora del proprio tempo ad attività di tipo pro-sociale.
Le difficoltà delle famiglie per una crisi economica che ancora si fa sentire si avvertono anche in città? Cosa fare per aiutarle?
Certamente anche nel nostro Comune alcune famiglie vivono difficoltà economiche, sebbene per fortuna in numero limitato. Nei nostri territori, infatti, i legami parentali sono sentiti in modo forte e spesso sono le reti familiari a intervenire per sostenersi vicendevolmente nei momenti di difficoltà. Come amministrazione abbiamo diversi strumenti, dai canoni di affitto concordati alle borse lavoro, dai sussidi per la frequenza al nido e alla scuola fino ad alcuni casi di assistenza domiciliare. In linea di principio, quel che si è fatto e si intende fare, è fornire strumenti che sollecitino percorsi di sviluppo autonomo, perché l’erogazione di sovvenzioni deve poter creare le condizioni per ripartire con una propria progettazione alle persone che ne usufruiscono.
Integrazione e famiglie, processi partecipativi e qualità della vita, ci sono dei progetti?
Ci sono delle idee progettuali, soprattutto una visione politica della Città che vorremmo costruire in questi anni di governo. Perché Recanati è un paese bello e vivibile sotto molti punti di vista, ambientale, paesaggistico, climatico, territoriale, con eccellenze dal punto di vista culturale che lo candidano a essere un posto che garantisce un’ottima qualità della vita, sia a chi ci abita sia a quanti lo frequentano di passaggio. A nostro avviso si possono migliorare le interazioni tra i suoi abitanti, puntando sulla partecipazione che crei conoscenza reciproca, ristabilisca la fiducia nelle istituzioni dove questa abbia perso di energia, riconnetta il tessuto sociale lacerato anche dalle recenti vicissitudini della campagna elettorale. Ora il paese torna a essere di tutti e tutte, e tutti e tutte possiamo contribuire a renderlo migliore.
Come è nata l'idea di una Recanati città dei bambini e delle bambine? Un progetto innovativo che punterà su quali basi?
L’idea non nasce ora, ma ha trovato finalmente accoglienza e dignità con l’amministrazione corrente nell’attribuzione di una specifica delega nell’assessorato. Il progetto ha origine nella città di Fano, a opera di Francesco Tonucci, Ricercatore del CNR, i cui studi si sono focalizzati sullo sviluppo cognitivo dei bambini e sul comportamento infantile, con particolare attenzione al rapporto tra i bambini e la città. Il Progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini” promuove l’autonomia e la partecipazione dei più piccoli alla vita della comunità, avendo come pilastri il supporto allo sviluppo dell’autonomia e alla cittadinanza attiva. In un incontro pubblico tenutosi nel periodo elettorale, alcuni esponenti del progetto fanese sono intervenuti per raccontare la loro esperienza. Una volta ricevuta la delega dal Sindaco, abbiamo subito ripreso i contatti e al momento siamo impegnati con gli uffici comunali a creare le basi per l’adesione alla rete delle Città delle bambine e dei bambini, che garantirà la formazione per i soggetti interessati e la condivisione di buone pratiche. Con il gruppo di persone che si sono aggregate intorno alla lista Recanati Insieme, che continua la sua attività e si incontra per collaborare ad alcuni progetti a titolo volontario, stiamo provvedendo a “mappare” tutte le attività extra-scolastiche presenti nella città di Recanati e a qualsiasi titolo rivolte a bambine e bambini, da quelle più stabili come nel campo della danza, dello sport, della musica, dell’educazione in natura e così via, a quelle a carattere di evento, con l’intento di avere la “fotografia” dell’esistente e provvedere a darne adeguata comunicazione a tutta la cittadinanza. A questo proposito, chiunque sia a conoscenza di attività di tal genere, può provvedere a segnalarle tramite email all’indirizzo presente a mio nome nelle pagine web del Comune di Recanati.
GABRIELE MAGAGNINI
