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  • Immagine del redattoreGabriele Magagnini

LA SCUOLA PATRIZI INCONTRA LA ROSA BIANCA

Di fronte alla ferocia e ai crimini nazisti, nella Germania degli anni quaranta alcuni

giovanissimi tedeschi ebbero il coraggio di ascoltare la voce della loro coscienza e di

opporsi alla guerra, alla dittatura e al totalitarismo, pagando con la vita la loro

resistenza. In vista del 25 aprile, gli studenti e le studentesse delle classi terze della

scuola Secondaria Patrizi sono venuti a conoscenza della storia di resistenza

condotta in nome della libertà dagli studenti universitari del gruppo della Rosa

Bianca.

A far conoscere i volti, i sorrisi, l’amicizia e la giovinezza dei componenti della Rosa

Bianca è stato il giornalista scrittore Paolo Ghezzi, che ha incontrato in modalità online le classi. Lo scrittore, autore del libro La Rosa Bianca appena ripubblicato per le edizioni San Paolo, nei decenni scorsi ha conosciuto i familiari dei giovani della Rosa Bianca, ha parlato con i fratelli, con le sorelle, con i figli, i nipoti ed ha documentato la sua narrazione con fotografie di alcuni momenti spensierati delle vite dei protagonisti. Ha raccontato la voglia di

vivere e di lottare per una vita libera dall’odio dei fratelli Sophie e Hans Sholl, di

Christoph Probst, di Alexander Schmorell e Willi Graf, tutti studenti di medicina poco

più che ventenni, a cui si unì anche un professore di filosofia, Kurt Huber. Questi

giovani avrebbero potuto girarsi dall’altra parte di fronte alle atrocità del loro tempo,

poiché non appartenevano alle categorie perseguitate dal regime nazista, invece

non l’hanno fatto. Mentre la maggioranza della popolazione marciava compatta ed

obbediente dietro al Fuhrer, che la conduceva alla guerra e alla distruzione degli altri

e di se stessi, essi non si sono adeguati e, traendo il coraggio dalla forza della loro

amicizia, hanno affidato la lotta e la resistenza alle parole. Hanno confezionando e

disseminando volantini contro il regime di cui denunciavano la brutalità. Dopo quattro

giorni dal volantinaggio sono stati tutti giustiziati con la ghigliottina per tradimento

della patria.

Gli studenti e le studentesse recanatesi, che, dalle postazioni delle loro aule hanno

gestito in autonomia l’incontro, hanno accolto con intensa partecipazione le storie dei

sei giovani, porte loro con garbo e passione dal bravissimo Paolo Ghezzi.




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