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  • Immagine del redattoreGabriele Magagnini

LA SITUAZIONE DELLA RSA

Da troppo tempo la RSA di Recanati vive una situazione di disagio. Problemi continui con le cooperative che la gestiscono, personale non pagato, continui disservizio che preoccupano le famiglie ma soprattutto non permettono una normale e dignitosa permanenza ed assistenza dei malati. In merito il vicesindaco Mirco Scorcelli scrive: «Una situazione che l'Amministrazione Comunale di Recanati ha segnalato più volte all'Area Vasta che gestisce il servizio. Non è competenza comunale ma della Regione. Tuttavia un servizio così importante non può versare in una simile situazione e per cosi lungo tempo. Occorre tutelare i servizi e la loro qualità, i pazienti, le famiglie ed i lavoratori, che devono essere pagati, rispettati e valorizzati. Chiediamo pertanto ancora una volta ai dirigenti regionali che hanno responsabilità sulla struttura sanitaria, di trovare in tempi brevi una soluzione definitiva e non temporanea, che dia garanzie di affidabilità, di prestazioni, assistenza e cure che tale struttura deve erogare, garantire e controllare». Un problema serio quello della struttura residenziale assistenziale aperta alla fine degli anni Novanta sulla quale dice la sua anche il consigliere regionale, il recanatese Luca Marconi che spiega: « Abbiamo avuto modo sabato scorso di recarci, Tania Brizi, segretaria comunale UdC ed io, presso la struttura della RSA di Recanati. La situazione ci è apparsa sufficientemente decorosa con il personale in servizio che fa ogni sforzo per garantire gli standard minimi di assistenza. La società “La Cometa”, che gestiva precedentemente, è stata da pochi giorni sostituita dalla società “La Fenice”: ora l’Asur ha circa due mesi per verificare l’efficacia e l’efficienza del nuovo soggetto prima di confermare il contratto».L’Asur ha provveduto direttamente anche al pagamento degli stipendi dei mesi di aprile e maggio, sono in procedura di attuazione i decreti per i pagamenti di giugno e luglio. «La cosa grave, invece, come lamenta Marconi- è la scarsa presenza di personale: quattro infermieri su otto previsti e 13 su 19. Per quanto riguarda gli infermieri è quasi impossibile fare i turni dovendo coprire anche le ore notturne. La nuova società, pertanto, dovrà immediatamente provvedere a nuove assunzioni per assicurare un servizio decente ai 40 ospiti presenti». Per il futuro, secondo il pensiero di Marconi, non sarebbe male ragionare sull’opportunità di spostare venti posti presso l’ospedale Santa Lucia così da consentire alla Fondazione Ircer di aumentare di 20 unità i posti di residenza protetta, anche in considerazione dell’alto numero delle persone in lista.  Resta il fatto che le strutture che ospitano persone in situazioni di disagio o difficoltà, hanno problemi gravi nel garantire servizi che, invece, i familiari degli ospiti, si aspettano rispondenti al meglio.


GIORNATA DI PROTESTA ALLA RSA

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