Gabriele Magagnini
Presentato il progetto di recupero, gestione e valorizzazione del Colle dell'Infinito
Presentato ieri pomeriggio il progetto di recupero, gestione e valorizzazione del Colle dell’Infinito, affidato al FAI dopo l’accordo che era stato sottoscritto nel luglio del 2017 con il Comune di Recanati, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani ed il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”. Un anticipo dell’apertura straordinaria per tutti i recanatesi del Colle dell’Infinito prevista per sabato e domenica prossimi a conclusione del primo lotto di restauri dell’Orto delle Monache, dove il Poeta ha ambientato il celebre idillio. All’incontro, svoltosi presso l’Auditorium del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, presenti il sindaco Francesco Fiordomo, il Vicepresidente del FAI, Marco Magnifico, il conte Vanni e la contessa Olimpia Leopardi, la presidente marchigiana del FAI, Alessandra Stipa, il presidente del CNSl Fabio Corvatta e tanti altri, è stato proprio Marco Magnifico a dare la notizia che il 26 settembre, data prevista per l’inaugurazione del Colle, sarà a Recanati il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per quello che vuol essere un omaggio a Giacomo Leopardi. Il sindaco Fiordomo ha sottolineato «l’impegno profuso per valorizzare la bellezza di Recanati convinto del progetto del FAI che dispiegherà la propria forza e servirà a potenziare gli arrivi e le presenze turistiche in città». Il Vicepresidente FAI che, prima dell’incontro ha fatto una passeggiata nell’Orto delle Monache accompagnato da Fiordomo e dai tecnici che stanno curando le opere, ha messo in evidenza il profondo legame che si è creato con la città ed i recanatesi, ricordando che «l’Orto di Santo Stefano è e resta di Recanati perché il FAI è venuto qui per svolgere un servizio alla città ed al Poeta. Vogliamo portare anche un diverso tipo di pubblico a Recanati, per far vivere un’esperienza nuova; dopo la spiegazione su come è stato scritto l’Infinito il FAI si cimenterà nella visita guidata ad un concetto quasi spirituale, una visita ad una poesia, al concetto guidato dell’ Infinito per poi invitare il pubblico ad entrare nell’Orto per un lasso di tempo, in un luogo quasi di niente, dove ognuno possa sviluppare un suo concetto, passeggiando in silenzio, senza scattare selfie o utilizzare telefonini. L’Orto è così una proposta sofisticata ma anche semplice, vorrei che la città sentisse il progetto del FAI come suo perché questo è un luogo dello spirito con la sua forma ad ali di farfalla, lo stupendo muraglione dal quale ci si affaccia trovandosi dinanzi ad un panorama eccezionale. La siepe dell’Infinito è qualcosa dell’anima, virtuale». Il progetto di recupero che è poi stato illustrato da Daniela Bruno e Giacomo Sosio è stato mirato a conservare l’originaria semplicità campestre e agevolarne la fruizione. All’uopo sono stati condotti interventi per mantenere intatto il genius loci e valorizzare il tono di leggero e romantico abbandono, mediante operazioni di pulizia, riordino e riqualificazione del disegno architettonico e della vegetazione. La prima parte dell’opera sulle aree verdi curata dall’architetto Paolo Pejrone, la ricostruzione dei pergolati in ferro, l’adeguamento e la sistemazione dei percorsi. Poi interventi sui rustici, messa in sicurezza delle mura perimetrali ed altri lavori. Adesso c’è solo da attender il giorno dell’inaugurazione ma nel fine settimana la possibilità di visitare i cantieri di restauro in corso ed avere maggiori informazioni dai tecnici del FAI che saranno a disposizione per illustrare i vari aspetti della ristrutturazione.


