Gabriele Magagnini
PROROGATA SINO AL 14 MAGGIO LA MOSTRA "BEN TORNATA TAUTOLOGIA" DI ALFREDO SAINO
Sarà prorogata fino al 14 maggio la mostra “Ben Tornata Tautologia” di Alfredo Saino nello spazio LIVEllo2 arte contemporanea della Torre del Borgo di Recanati. La mostra, a cura di Nikla Cingolani, inaugurata il 17 dicembre 2022, rientra nella programmazione triennale E viva e il suon di lei, titolo ripreso dal 13° endecasillabo del famosissimo idillio L’Infinito di Giacomo Leopardi. L’opera, un’installazione site specific, ripercorre l’attività romana, a partire dal 1974, del gallerista maceratese Pio Monti, protagonista indiscutibile della storia dell'arte contemporanea e animatore della scena romana di quegli anni. Nelle sue gallerie ha ospitato i più grandi artisti di quel periodo, oggi entrati nel mito.
La mostra non è solo una sorta di visualizzazione dei flussi operativi degli spazi occupati da Monti durante l’attività romana e recanatese, ma rappresenta una feroce critica verso un sistema che fagocita e paragona l’arte a qualunque bene di consumo, mettendo in crisi il ruolo del gallerista visto come un normale rivenditore anziché promotore di un linguaggio artistico-culturale che considera l’arte un valore basilare.
“Ben Tornata Tautologia” prende ispirazione dall’opera “Mozzarella in carrozza”, famoso lavoro ironico e visionario di Gino De Dominicis, uno degli artisti più amati e protetti dal gallerista con il quale ha vissuto un rapporto molto intenso di condivisione e amicizia.
L’installazione presenta immagini fotografiche che riproducono gli ingressi di quelli che una volta erano spazi destinati all’arte oggi trasformati in altre attività o chiusi. Ogni immagine è affiancata dal segno fisico tipicamente romano, mostrato simbolicamente come reliquia di quanto è andato distrutto o perduto: il Sampietrino o, “SanPIOtrino”, come lo ha definito Gino Monti, figlio del gallerista ed erede di quel linguaggio tanto caro al padre dotato di un pensiero divergente, originale e fluido in cui rimbalzano giochi di parole, calembour e acrobazie verbali. A terra delle carte catastali romane degli anni 60 del ‘900, relative alle zone in cui si trovano le gallerie, trasformate in opere grazie agli interventi dell’artista.
