Gabriele Magagnini
QUANDO IL RICHIAMO E' FORTE
Nota di Sabrina Bertini della lista "In Comune"
Qualche giorno fa ho postato sul mio profilo facebook un articolo della testata on line Osimo Oggi del 2 maggio 2019 dal titolo eloquente: “Mogli, mariti, amici degli amici, figlie e affini Per Pugnaloni scende in campo anche la lista Astea”. Basta leggerlo per capire che l’Astea è stata ridotta ad un serbatoio di voti. Nella seduta del Consiglio Comunale di Recanati del 4 maggio, nel corso della quale i consiglieri PD e i consiglieri fuoriusciti dal PD si sono scambiati accuse gravissime del tipo tessere comprate per le primarie PD, minacce, nomine pilotate ed imposte (con riguardo ad Astea e forse non solo), ho sollevato il problema della candidatura del Consigliere e Vicepresidente nonché Amministratore Delegato di Centro Marche Acque srl nonché Vicepresidente e Amministratore Delegato di Astea SpA Marchetti Fabio a consigliere comunale del Comune di Osimo nella lista del PD. Per intenderci Centro Marche Acque è società con un capitale sociale di oltre 2 milioni di euro ed è affidataria del Servizio Idrico Integrato per i Comuni di Cingoli – Filottrano – Loreto – Montecassiano – Montefano – Montelupone – Numana – Osimo – Porto Recanati – Potenza Picena – Recanati – Sirolo. Astea la conoscete tutti. Nulla. Nessuna reazione, né alla c.d. lista Astea, né alla grave vicenda del contenuto delle dichiarazioni in consiglio comunale che in altre città ed ambiti forse avrebbero causato anche l’intervento della Procura, né alla posizione di Fabio Marchetti e al silenzio di tutti i sindaci dei comuni che lo hanno scelto come loro rappresentante in società partecipate così importanti. Una discesa in campo discutibile che il PD vuole far passare in silenzio. Oggi guardando bene i candidati delle innumerevoli liste per le elezioni amministrative a Recanati a sostegno di un candidato sindaco che rappresenta la continuità trovo un componente del CdA di un locale istituto di credito. Sia per l’amministratore delle partecipate che per quello della banca se venissero eletti scatterebbe la ineleggibilità (non cito le fonti normative ben note e rinvenibili anche in rete) e l’obbligo di dimettersi dai rispettivi incarichi o rinunciare allo scranno di consigliere comunale.
Allora ci si chiede: a che pro? Ma la risposta è solo una: allo scopo di approfittare del ruolo e del mandato, accaparrarsi voti, portarli al proprio candidato sindaco dal quale magari si dipende quanto alla nomina e al rinnovo, e poi tornare ad occuparsi di aziende o banche. Che senso ha votare queste persone? E’ così bassa l’asticella dell’etica e della moralità, della correttezza, del rispetto delle istituzioni? Non vedo l’ora di visionare i curricula di tutti i candidati consiglieri che fra pochi giorni sarà disponibile sul sito del Comune. Qualche altra sorpresa ci sarà sicuramente.
