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  • Immagine del redattoreGabriele Magagnini

SABRINA BERTINI SUGLI INCENTIVI PER IL CENTRO STORICO


La storia diventa sempre più paradossale. Inizia con la liquidazione da parte di una compagnia assicuratrice dell’indennizzo per i danni subiti da edifici pubblici a causa del sisma del 2016: oltre 3 milioni di euro. La polizza naturalmente è stata pagata con i soldi dei cittadini recanatesi. E l’amministrazione con questi soldi cosa ci fa? Ci aggiusta forse gli edifici pubblici danneggiati ossia il Palazzo Comunale? Si ma solo in parte. Perché con una buona fetta si realizzano altre opere come la copertura del campo da calcetto di Via Aldo Moro, ecc. e soprattutto 200 mila euro vengono destinati agli incentivi economici per il centro storico. E i danni al Palazzo Municipale? Se la perizia dei danni è stata di 3 milioni di euro come mai la spesa è stata inferiore? Viene da pensare che restano da fare altri lavori e allora come verranno pagati? Con quali soldi? Intanto gli incentivi vengono destinati per buona parte alla spese delle luminarie natalizie e ad iniziative di alcuni comitati sempre in occasione delle festività. Niente di strutturale o almeno molto poco.E i contributi da erogare ai commercianti che hanno partecipato al bando e che hanno effettuato spese per l’ammodernamento, che hanno aperto nuove attività, ecc. dove sono andati a finire? Stanno nelle casse della Welfare Company s.r.l. perché l’amministrazione ha deciso che il contributo comunale consiste nell’erogazione di un contributo una tantum mediante voucher che potranno essere riscossi dalla società Welfare Company S.r.l. e perchè la società è inadempiente dovendo ancora riaccreditare un importo di circa € 106.000,00. Il bello è che la società nei confronti della quale il Comune ha deciso di agire per recuperare la somma già versata all’inizio del servizio e per il risarcimento del danno di immagine è stata dichiarata fallita il 28 febbraio scorso! E che dalla sentenza di fallimento risulta un debito scaduto di oltre 7 milioni di euro! E’ vero che il contratto con la società è stato fatto tramite il MePa, Mercato elettronico della P.A., ma non c’era un mezzo diretto, più semplice per gestire gli incentivi? E come fanno ad essere accreditate sul MePa aziende che stanno in grave deficit? Non si fanno debiti di oltre 7 milioni di euro in pochi giorni! E adesso come andrà a finire? Dubito che il Comune otterrà ragione in quanto i crediti andranno soddisfatti dai curatori con le forme ed i modi propri delle procedure fallimentari cioè mai per un creditore chirografario come il Comune di Recanati. Spero di sbagliare ma temo che andrà a finire proprio così. Le uniche certezze? Che è una beffa per i cittadini recanatesi, per i lavori incompleti sul Palazzo Municipale, per i commercianti che hanno speso con la certezza di essere ripagati, per gli altri commercianti che non avevano accesso ai contributi (ma forse è stata una fortuna!) per le società che hanno i conti a posto e magari non riescono ad essere accreditate sul MePa, insomma un imbroglio all’italiana. Non ci eravamo sbagliati quando avevamo criticato la destinazione delle somme e non avevamo votato per gli incentivi.

Sabrina Bertini- Lista civica In Comune



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