Gabriele Magagnini
SIMONACCI PRESENTA LA RECANATI CHE VORREBBE
Recanati- Conferenza stampa ieri mattina del candidato sindaco di Recanati per il Centro Destra, Simone Simonacci che, nell'occasione, ha voluto illustrare i punti salienti del suo programma. Presenti i capo lista e i portavoce delle quattro liste che lo appoggeranno nella campagna elettorale: la Lega, Fratelli d'Italia, le liste civiche “In Comune” e “Per una Recanati migliore”. Simonacci ha iniziato subito da quelli che considera i “denti avvelenati”, trattando gli argomenti che stanno più a cuore ai recanatesi. Sull'ospedale ha ricordato come <<lo stesso potesse essere salvato a suo tempo ma ora non si tratta di illudere i cittadini ma dire solo ciò che si può ancora fare vista anche la legge regionale. L'impegno di non retrocedere ulteriormente, parlare con gli incaricati della situazione per non perdere quanto ancora rimasto e fare in modo che il Punto di Primo Intervento diventi un vero pronto soccorso e poi potenziare la diagnostica>>. Simonacci rassicurando tutti sul fatto che non si mollerà e non saranno promesse “balle” ha poi trattato le problematiche relative al parcheggio del Centro Città per il quale l'obiettivo è quello di rendere esteticamente e differente piazza Nelson Mandela, cercando di limitare la visibilità del cemento e ricreare un ambiente verde. Si tratta di rendere funzionante il parcheggio riqualificando la piazza e fare in modo che venga frequentata dai giovani ma, allo stesso tempo, occorre realizzare più parcheggi “bianchi” e la sosta breve di almeno trenta minuti oltre che consentire il parcheggio gratuito alle donne in stato interessante. Sulla viabilità il candidato ha spiegato come <<sia necessario collegare la stessa al commercio, al turismo e alla cultura. Serve un recupero della viabilità che crei un flusso da Castelnuovo sino a Casa Leopardi, funzionale e sinergica a tutti gli altri quartieri sino a far divenire la casa natale del Poeta un punto di approdo>>. Simonacci ha quindi illustrato il problema delle scuole e di un centro storico che si sta svuotando precisando come <<la ex Gigliè in via di completo abbattimento mentre da dieci anni si attende la nuova struttura. Proponiamo di non costruire qui la nuova scuola e trovare finanziamenti diversi utilizzando lo spazio attuale per un altro progetto ed i soldi per il sisma da mettere a disposizione per la sicurezza delle altre scuole cittadine>>. Per quanto riguarda il centro storico il candidato del Centro Destra ha spiegato come <<viabilità, parcheggi, ztl, rientrino in un bel progetto funzionale al turismo e al commercio. Non ha senso la ztl senza negozi e parcheggi perché occorre ripopolare con residenti il centro come pure con negozi e molto altro>>. Il progetto che la coalizione intende portare avanti è quello di lanciare Recanati come brand a livello nazionale ed internazionale perché la città ha bisogno di attrarre turisti, reperire finanziamenti e riavviare l'economia e per questo si è pensato anche ad un ufficio turistico, commerciale e marketing per mettere in rete le iniziative visto che in questi anni il turismo è cresciuto ma è ancora un mordi e fuggi. Recanati, sempre a detta di Simonacci, deve avere un carattere internazionale e il turismo può crescere non solo con Leopardi, nel mondo meno conosciuto di Gigli, ma con lo stesso tenore per il quale sarà promosso un premio. Simonacci ha anche insistito sulla necessità di fare rete sul territorio con i comuni limitrofi per attingere ai finanziamenti europei, sull'opportunità di far sentire sicuri in tutti i quartieri i recanatesi visto che ce ne sono alcuni, come Castelnuovo, in mano allo spaccio, presente anche dinanzi alle scuole e ai supermercati. Per l'ambiente si è parlato delle necessità di andare al recupero di zone con progetti ecosostenibili e maggiori aree verdi. Ha detto ancora Simonacci: <<vogliamo ridare voce alla cittadinanza anche attraverso un cambio dello statuto, valorizzando le associazioni di volontariato>>. Tra le prime cose da fare la costituzione di un ufficio europeo per far arrivare fondi che l'Italia paga e non è in grado di prendere ed intervenire sui restauri principali e la sicurezza. Tra le opere da sistemare il castello di Montefiore e il restauro della chiesa di Santa Maria in Varano come pure il Monastero delle ex Clarisse.
